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ANNA e MARIO DEL BIANCO

    IL PASTORE

 

(testo: P. Matteo Ricci)

(musica: Mario Del Bianco)

 

 
"TUTTO IO FACCIO PER IL VANGELO" (I Cor. 9,23)
 
Tutto per P. Matteo doveva essere utilizzato come strumento di preparazione e di accesso alla Fede. Dalle più importanti cognizioni scientifiche ai prismi di Venezia e ai quadri della Vergine, di Cristo, dei Santi, dinanzi ai quali, i Cinesi ignari delle leggi della prospettiva, restavano letteralmente incantati. Per mezzo delle sue conversazioni, delle sue pubblicazioni, riuscì a meravigliare letterati, mandarini e lo stesso Imperatore, che lo credettero un santo, un savio, un uomo molto sapiente, posizione di massimo rilievo, al di sopra della quale nessun cinese poteva arrivare. Questa sua fama non è venuta mai meno, neanche dopo la sua morte. A tale riguardo lo stesso Giovanni Paolo Il ha così sottolineato:
"P Matteo Ricci è rimasto in Cina anche dopo la sua morte. Il terreno per la costruzione della sua tomba fu donato dallo stesso Imperatore e a chi si meravigliava di una decisione non ancora mai avvenuta nella storia della Cina, il Cancelliere dell'Impero rispose: Neppure è mai capitato, nella storia della Cina, che sia venuto uno straniero così eminente di scienza e di virtù  come il Dott. Ricci.
 
 

 

"Ma negli ultimi tempi,
il monte della casa del SIGNORE
sarà posto in cima ai monti
e si eleverà al di sopra delle colline
e i popoli affluiranno ad esso." (Mic, 4:1)
 
 
 
La grande muraglia

 

 

IL PASTORE

 

Rit.:     A che serve di cambiar di luogo,

se uno porta sempre

se stesso con sé?  (2v.)

La gioia e la tristezza

provengon dalla pace

o dalla turbazione

del nostro cuore. (2v.)

Rit.:  A che serve di cambiar

Viaggiare è inutile,

ma ciò che giova

è il raccoglimento

e la pace del cuore. (2v.)

Rit.:  A che serve di cambiar

SENTENZE INTORNO ALL'AMICIZIA
di P. Matteo Ricci:

2.   Benché l'amico e me siamo due corpi, pure per lo stesso vincolo dell'amore, si dice che abbiamo un'anima sola, ed un cuore solo.

 

 
 
P. Matteo Ricci
IL PASTORE

Mario Del Bianco

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    "Un importante mandarino di Sciaoceu dovendo recarsi a Pechino per una riunione del Consiglio di guerra, invitò P. Matteo ad accompagnarlo per curare suo figlio intellettivamente menomato. P. Matteo accettò con gioia e, abbandonati gli abiti monacensi,  indossò le solenni vesti di "letterato", si fece crescere la barba e partì. Il viaggio fu assai avventuroso e P. Matteo si salvò da un naufragio per miracolo Scendendo il Fiume Azzurro il 31 maggio 1595 giunsero a Nanjing (Nanchino), ma a causa della guerra tra Cina e Giappone e per non compromettere definitivamente con una espulsione per spionaggio la sua missione in Cina, non proseguì il viaggio per Pechino, lasciò Nanchino e stabilì a Nanchang la sua terza residenza il 28 giugno 1595.".

P. Matteo Ricci indica la Cina
e chiama verso Gesù
le pecore da evangelizzare.

 

 

 

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